Le vendite di iPhone nell’ultimo trimestre fiscale di Apple sono state mai come prima condizionate dai modelli venduti di iPhone 4 e iPhone 4S, ancora disponibili sul mercato a prezzi ridotti. Secondo Consumer Intelligence Research Partners l’iPhone 5 coprirebbe “solamente” il 52% delle vendite totali negli Stati Uniti, mentre iPhone 4 il 18% e l’iPhone 4S il 30%, per un totale di 48% della torta.
Durante il recente incontro con gli azionisti, lo stesso Tim Cook ha espresso il suo stupore riguardo le vendite in continuo aumento delle precedenti versioni di iPhone, offerte a prezzi più accessibili in diversi mercati e utili ad avvicinare molti utenti ad iOS per la prima volta.
Le conseguenze di questo boom di vendite sono sotto gli occhi di tutti: l’ASP degli iPhone – il prezzo medio di vendite – è minore di $27 rispetto allo scorso anno e di $37 rispetto allo scorso trimestre. Ma il segnale più evidente, che preoccupa gli azionisti e grava sui profitti generali, si avverte nei margini di guadagno degli iPhone, che solo nell’ultimo trimestre del 2012 sono crollati di 10 punti percentuali, dal 58% al 48%. Questo il grafico elaborato da Asymco:
Se consideriamo un margine di guadagno dell’iPhone 5 intorno ai 58 punti percentuali – aumentato grazie all’ottimizzazione della catena di montaggio – e uno medio per quest’ultimo trimestre sul 45% – diminuito dato il nuovo mix di iPhone venduti – potremmo ipoteticamente calcolare un margine di soli 35 punti percentuali percepito da Apple sui vecchi iPhone. Un valore che ha inevitabilmente trascinato in basso i margini totali dell’azienda, passati da 42,8% al 36,9% nel giro di un anno.
Molti potrebbero giustamente pensare: ad Apple a cosa serve lanciare sul mercato un nuovo modello di iPhone “low-cost” ad-hoc quando già nel listino ha due prodotti a basso prezzo come iPhone 4 e iPhone 4S? La risposta è profitto e frammentazione. Piazzando un nuovo iPhone di fascia medio-alta a $399 (contro i $649 dell’iPhone 5) Apple potrebbe aumentare il fatturato del 5% e i profitti del 6%, ottimizzando la produzione del telefono per arrivare ad un margine del 38% o superiore. Secondo i più ottimisti questa mossa potrebbe portare nelle mani di Apple il 40% del mercato telefonico nella fascia di prezzo $300-$400.
Altro fattore da non dimenticare è la frammentazione dell’ecosistema e della produzione. Offrendo contemporaneamente sul mercato 3 generazioni diverse di iPhone vuol dire produrre in grade scala tre diverse tipologie di hardware, oltretutto con due schermi diversi. Mentre la molteplicità di componenti da produrre aumenta i costi e diminuisce i margini, la diversità degli schermi – e aggiungerei: di connettori! – frammenta l’ecosistema iOS, lasciando in vita gli ormai obsoleti schermi da 3,5 pollici e i connettori da 30pin. Sostituire i vecchi iPhone con un nuovo modello allo stesso prezzo ma con schermo da 5 pollici e nuovo connettore Lightning risolverebbe in un colpo solo tutti questi problemi.